Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di Santa Maria degli Angeli - Castelbuono
La chiesa di Santa Maria degli Angeli risale alla fine del 1500 data in cui vi si insediano per l’appunto i cappuccini. Tuttavia la struttura è stata notevolmente rimanegiata sia nel ’700 che nel ’900 con pesantissime aggiunte e lacerazioni.
Secoli dopo la sua fondazione questa chiesa è ancora oggi ai confini del paese, proprio lì dove l'urbano cede il passo alla campagna e poi al bosco. In una posizione privilegiata, la chiesa e conseguentemente il convento, godono di una vista completa del centro storico. E' la cappella pubblica sia del monastero delle sorelle povere di santa Chiara che dei frati cappuccini che la reggono dall'epoca della fondazione.
La struttura interna della chiesa è molto più interessante dell'esterno in tipico stile semplice francescano.
La chiesa è ad un’unica navata ed in una morbida dialettica si intrecciano l'oro e il bianco delle decorazioni e il legno degli altari. Sull'altare maggiore troneggia una grande e pregevole tela del 1601 di A. Catalano raffigurante la Madonna degli Angeli assisa sulle nubi e circondata dalle gerarchie angeliche in varie pose.Il dipinto può essere diviso in due parti: una superiore che raffigura la Madonna e il bambino e l’altra che raffigura dei Santi adoranti. La parte alta è un trionfo di luce e colore: la Madonna è seduta al naturale su un piedistallo di nuvole ove sono incastonati dei putti, il Bambino è in posizione eretta sulle ginocchia di Maria e indica con le manine le due schiere di Angeli alla sua destra e alla sua sinistra. Oltre alle folate di angioletti nudi, ve ne sono 6 (tre a destra e tre a manca) che suonano amorevolmente degli strumenti: violino e mandolino da un lato, flauto e arpa dall’altro (un angelo per lato canta), scrutando bene si nota che gli angeli costituiscono delle colonne culminanti in un arco che costituisce il suo vertice con due puttini che sostengono una corona in capo a Maria. Il fondale è un insieme di intensi bagliori che illuminano amorevolmente le chiare vesti dei presenti. La luce sta ad indicare la bontà divina.
Alla parte alta del dipinto fa da contrappeso l'altra in basso rappresentante la materialità che aspira e rientra nella santità. In un paesaggio tetro spiccano infatti le quattro figure di San Francesco e Santa Chiara, San Celestino e San Placido. I Santi sono avvolti nell’oscurità e solo le loro vesti sono irrorate dalla luce Divina, i Santi sono San Ludovico riconoscibile dal libro e dalla palma del martirio, San Francesco riconoscibile dall’abito e dalla croce, Santa Chiara che è anche l’unica presenza femminile e viene identificata grazie all’ostensorio e San Placido riconoscibile dal pastorale. Tutti i Santi hanno delle sottili aureole.
La tela è contornata ed arricchita da una preziosa cornice intagliata da un frate cappuccino, in cui è incastonata anche la tela più piccola dell'Eterno Padre. Ma l'altare maggiore, opera di frà Vincenzo Bruno da Catania, in sé è un piccolo scrigno di sorprese. Sapientemente scolpito su legno, è un enorme reliquiario a scomparti chiusi che accoglie le spoglie di diversi martiri, statue e il corpo di San Teofilo Martire ospitato nello scomparto sottostante la mensa.
Quattro sono gli altari laterali della chiesa ornati da preziose intarsiature, opera dei religiosi del convento: Sant'Anna, Sant'Antonio, la Madonna di Fatima e il Crocifisso.
L'altare di Sant'Anna riprende nel gioco architettonico l'altare maggiore e ospita la tela di Sant’Anna metterza, incorniciata da un fastoso tempietto, e il gruppo settecentesco in ceraplastica della famiglia di Maria. La tela (copia antica di un dipinto fiorentino) è incastonata in una cornice lignea scolpita.
L'altare di Sant'Antonio ospita la bellissima tela del Santo Padovano, di ottima fattura e di grande espressività, nella tradizionale iconografia con il bambin Gesù in braccio e il giglio. Nella nicchia sottostante è inserita la bella ed antica statua di Maria SS. Bambina del XVIII sec. (cera , vesti e gioielli).
L’altare di Maria Santissima di Fatima (già di San Francesco) ospita la bella statua della Madonna opera di Luigi Maniscalco di Aqua Viva Platani. L’autore volle imprimere sul volto della Madre di Dio le caratteristiche di diverse ragazze locali, soprattutto delle figlie degli appartenenti al Terz’ordine francescano. la statua fu consegnata alla cittadinanza il 25 giugno dopo la solenne benedizione (a Cefalù) da parte del Vescovo. la corona che ha in mano la madonna è un dono di Papa Paolo VI.
l’altare del Santissimo Crocifisso ospita una bellissima statua di ottima fattura del XVII sec.
Nella chiesa sono conservate inoltre preziose reliquie portate nel 1830 da Roma da padre Antonio Conoscenti come quelle di 10 martiri: SS. Marcellino, Orsolo, Probo, Valerio, Mercuria, Chiara, Placido, Leonzia, Sabina e Paola.
La chiesa è inoltre adorna di alcuni intagli di Giovanni Guzzio orgoglio dell’artigianato castelbuonese che lascia tracce di se sugli altari e sulle cornici.
Ad accogliere il fedele “a braccia aperte” sta la statua di San Francesco in cartapesta leccese, opera del Guacci.
Oggi al convento cappuccino si è aggiunto anche un monastero di clarisse che grazie alla loro operosità hanno ridato luce ai giardini contenenti alcune sculture raffiguranti San Francesco e Santa Chiara.
le feste celebrate in questa chiesa sono: la candelora, San Francesco, Santa Chiara, Sant’Elisabetta D’ungheria.