"Un immenso accumulo di colonne crollate, ora allineate ed affiancate al suolo come soldati morti, ora precipitate in maniera caotica"
Guy de Maupassant
Ricostruzione dei templi E, F e G
Ad est della città antica si trovano i templi E, F e G, dorici e con orientamento est-ovest, come quelli dell'Acropoli. Dato che non si sa con certezza a chi i templi fossero dedicati, gli studiosi li hanno contrassegnati con le lettere dell'alfabeto. Il Tempio E (periptero esastilo) è considerato il più bell'esempio di tempio dorico in Sicilia. Nel pronao e nell'opistodomo (parte posteriore alla cella e simmetrica al pronao) sono state rinvenute cinque metope, oggi esposte al Museo archeologico di Palermo. Scavi recenti hanno scoperto sotto il Tempio E resti di due templi più antichi.
Il Tempio F è il più arcaico della Collina orientale. È uno pseudo periptero esastilo, poiché le pareti del fronte, prive di bombatura (entasi), sono collegate tra loro da pareti alte 3 m, che avevano lo scopo di occultare il rito. Nel vestibolo si trova una fila di quattro colonne, parallela alla facciata. Anche qui sono state ritrovate metope trasferite al museo di Palermo.
Il Tempio G, oggi completamente in rovina, era uno dei più estesi dell'antichità. Modificato più volte, era un periptero octastilo con cella tripartita, adito, pronao colonnato e, dietro alla cella, opistodomo. Del tempio è stata ricostituita una sola colonna, chiamata 'fuso della vecchia'.
Tutto il materiale per edificare i templi fu ricavato dalle Cave di Cusa.