Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
A Selinunte le necropoli sono state esplorate solo in parte. Oltre alla piccola necropoli sulle pendici nord-orientali della collina di Manuzza, risalente al primo stanziamento dei coloni nella metà del VII se. A.C., sono state individuate altre tre aree extraurbane.
1) In contrada Buffa, a settentrione della collina orientale (VII-VI sec. a. C.), al cui ingresso in una fossa votiva sono stati rinvenuti reperti fittili e ossa di animali.
2) Sulla collinetta di Galera Bagliazzo, a 250 m. a nord-est della collina di Manuzza alla quale è collegata da un'ampia strada. Risalente al VI sec. a.C., per l'espansione urbana di Selinunte nella direzione di Manuzza, venne scoperta dal Fazello nel XVI secolo e proprio in questa necropoli nel 1882 venne casualmente rinvenuta la famosa statua bronzea raffigurante l' "Efebo di Selinunte", esposta oggi nel Museo Civico di Castelvetrano dopo essere stata restaurata nel 1926, trafugata nel 1962 ed in seguito ritrovata nel 1968.
3) Ad occidente della collina della Gaggera, oltre il Santuario della Malaphoros si trova la necropoli di Manicalunga-Timpone nero, scoperta dal Cavallari nel 1871.
Estendendosi per oltre 2 Km, raggiunge una distanza di quasi 4-5 Km dal centro abitato, Si tratta, pertanto, della necropoli più vasta di Selinunte tanto da mettere in dubbio la sua appartenenza ad un'altra città viciniora, non ancora conosciuta. Dai rinvenimenti effettuati si è visto che in queste necropoli era molto praticato il rito dell'inumazione, fatta eccezione per la necropoli di Manicalunga nella quale era in uso anche quello della cremazione.
Benvenuto in Virtualsicily.it!
Il portale di informazione e cultura sulla Sicilia!