Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
L'edificio, scavato tra il 1982 ed il 1985, ha la forma di un tempio senza peristasi, diviso in due ambienti e con il vano d'ingresso al centro della parete Est. Dal tipo di calcarenite adoperata per i blocchi squadrati, dalla tecnica costruttiva e dalla forma della cornice di coronamento delle pareti, molto semplice e priva di elementi decorativi, si evince che molto probabilmente l'edificio è stato eretto nel primo quarto del VI secolo a.C.. In una seconda fase, dopo lo scontro con i Cartaginesi del 409 a.C., alla fronte del tempio fu accostato un portico di quattro pilastri con capitelli 'a gola egizia', di ispirazione punico-orientale. La distruzione dell'edificio avvenne in seguito ad un evento sismico nella seconda metà del IV secolo a.C., ma attività cultuali continuarono a svilupparsi nell'area fino alla metà del III secolo a.C. come risulta da focolari, pietre sacrificali, stele anepigrafi e deposizioni rinvenute a diversi livelli. I blocchi delle pareti lunghe dell'ambiente anteriore, rinvenuti in posizione di crollo, sono stati restaurati e ricollocati secondo la tessitura originaria. Nell'anastilosi della parete Nord, effettuata nel 1985, si è reso necessario l'impiego di blocchi nuovi per integrare i due filari inferiori del tratto di muro crollato, evidentemente asportati in epoca moderna. Davanti alla facciata dell'edificio vi è un altare monumentale, il cui piano sacrificale è diviso in due settori delimitati da tre 'guance' lisce. Per la divinità del santuario, certamente femminile per il carattere matronale delle statuette di terracotta finora rinvenute, è stata proposta l'identificazione con Hera sulla base di un documento epigrafico frammentario.
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