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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





La Casermetta deve il suo nome ad un edifico addossato all'esterno di una grande torre della cinta muraria che probabilmente ha subito numerose ristrutturazioni legate alle fasi di rafforzamento dello spessore delle mura della città, cioè tra il VI sec. a.C., fino alla distruzione a causa di un incendio, probabilmente durante l'assedio del 397 a.C.
L'edificio si trova sulla costa meridionale, tra la Casa dei mosaici e la Porta Sud ed è suddiviso in due parti poste ai lati di un corridoio scoperto, in fondo al quale una scala conduce al piano superiore sopra le mura difensive, dove si trovano i resti del pavimento di un ambiente scoperto, in cocciopesto con canaletta di scolo dell'acqua piovana. Al piano terra la parte orientale s'articolava in tre ambienti, di cui due contigui posti sulla fronte dell'edificio, ed uno più interno di dimensioni maggiori, comunicante sia col corridoio che con uno dei due ambienti frontali. La parte occidentale consisteva in tre ambienti allineati non ben conservati. I muri sono costruiti con tecnica "a telaio", presente anche altrove a Mozia e in ambiente punico: grossi blocchi d'arenaria di misure uniformi posti ad intervalli regolari costituiscono l'ossatura del muro, mentre altri blocchi simili sono utilizzati per gli stipiti delle porte, che conservano traccia degli incassi per i telai lignei. I tratti di muratura tra i blocchi sono costituiti da piccole pietre con legante.La destinazione d'uso di quest'edificio è ignota e l'assenza di dati stratigrafici ne rende problematica la datazione. La sua costruzione è comunque posteriore a quella della grande torre della cinta muraria, mentre la sua distruzione fu dovuta ad un incendio, forse in relazione con l'assedio del 397 a.C.
Tra il kothon e la Porta sud si trova un gruppo di costruzioni di difficile lettura a causa della stratificazione di diverse fasi edilizie e del cattivo stato di conservazione. Agli inizi del VII secolo a.C. era presente una grande casa con cortile, che si estendeva anche nel settore poi occupato dalla Porta e venne distrutta tra la fine del VII e gli inizi del VI secolo a.C. Un secondo edificio con pianta simile venne ricostruito sui resti del precedente, a cui si aggiunge un primo muro di fortificazione. Intorno alla metà del VI secolo l'area venne probabilmente di nuovo riorganizzata in dipendenza dell'organizzazione del vicino kothon. Intorno alla metà del V secolo a.C. il muro difensivo viene abbattuto, per essere sostituito dalle fortificazioni, con la Porta sud e una torre situata sulla banchina del canale del cothon. Alla fine del secolo all'interno delle mura si impianta un quartiere con alcuni edifici a pianta irregolare, ai lati di uno stretto vicolo, dotati di pozzi al centro dei cortili: in uno di essi si conserva una canalizzazione in terracotta che raccoglieva l'acqua piovana delle mura difensive. In occasione dell'assedio furono scavati dei fossati davanti alle mura e con i materiali di risulta venne costruito uno sbarramento in corrispondenza della porta. Un muro curvilineo all'interno delle fortificazioni inglobava il quartiere. Dopo la distruzione l'area venne abbandonata.