Il tempio G era il più imponente, insieme con l'Olimpico di Agrigento, autentico colosso dell'architettura ellenica e uno dei più grandi fra tutti i templi greci.Dedicato probabilmente a Zeus, doveva essere stato costruito per i grandi panegirici popolari, che attiravano un'immensa folla. Di dimensioni enormi (le colonne, 17 in lunghezza e 8 in larghezza, avevano un diametro di quasi 3.5 m ed un'altezza di più di 16 m), oggi è ridotto ad una massa di frammenti sparsi sul terreno. I blocchi che costituivano le colonne, del peso di diverse tonnellate, presentano ancora le scanalature, elemento che induce a credere che il tempio non venne mai terminato. Il suo stilobate misurava 50,07 m x 110,12 m. Al posto delle due colonne in antis, vi era una porta molto ampia fissata sulle pareti laterali e, immediatamente al di fuori, un atrio "prostilo", lungo due colonne e largo quattro. Il naos misurava 22,50 m x 69,10 m e con la sua proporzione 1/3 superava, ormai quasi del tutto, l'eccessivo allungamento arcaico.La cella è divisa in tre navate, quasi della stessa ampiezza, da due file di dieci colonne, grandi 1/3 rispetto a quelle esterne e indispensabili per reggere il tetto di un vano talmente spazioso. L'opistodomos è in antis e si ritiene sia stato costruito successivamente, sul luogo dove, una volta, era posto l'adyton, per adeguarsi allo stile architettonico più moderno. La peristasi era formata da 8 x 17 colonne e la particolare ampiezza dei portici, tipica dei templi selinuntini, era qui maggiormente rafforzata. La sua costruzione durò circa un secolo, tanto che, nello stesso tempio, si poteva notare un'evoluzione dello stile selinuntino: in parte arcaico e in parte classico, come si riscontra maggiormente e nelle colonne e nei capitelli: i colonnati est, nord sud-ovest e del pronaos sono arcaici, con colonne snelle alte cinque volte il diametro inferiore di 2,97 m e con un echino panciuto e un abaco enorme (largo 3,91 m e lungo 2,60 m); il colonnato ovest e dell'opistodomos, con i suoi capitelli, seguono invece delle forme appartenenti allo stile classico greco, che nella metà del V sec. si stava ormai rapidamente diffondendo. Venne ricostruita una sola delle colonne, denominata "fuso della vecchia", che si erge solitaria sulle rovine. Tra queste, nel 1871, venne ritrovata la "Grande Tavola Selinuntina", testo importantissimo sui culti della città, risalibile alla prima metà del V secolo a. C.
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