Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Il Tempio C
E' tra i più antichi templi di Selinunte (580 a.C.) e si suppone sia stato dedicato al dio Apollo o ad Eracle. Il basamento su cui si ergeva si innalzava su quattro gradini e lo stilobate misurava 63,76 m x 23,93 m. Il naos, nella parte più interna, era costituito da una cella particolarmente allungata (10,40 m x41,55 m), al centro della quale sorgeva un grosso altare per i sacrifici e in fondo l'"adyton", quel luogo mistico e nascosto dove era ubicata la statua della divinità. Il pronaos, invece che aprirsi verso l'esterno, era chiuso da possenti mura e da una pesante porta in battenti di bronzo ripiegabili. L'intero secos (naos, pronaos e opistodomos) era qui ancora molto simile al megaron, la sala principale del palazzo miceneo, dal quale deriva per forma e funzione religiosa; la sua pianta non rispetta fedelmente i tradizionali canoni greci, che prevedevano un naos posto al centro tra un pronaos e un opistodomos, chiusi entrambi da una successione di due o più colonne tra le pareti laterali, prolungamenti delle mura laterali del naos: subito al di fuori del pronaos, nella parte anteriore del tempio, si trovava un ampio porticato, diviso in due spazi uguali da quattro colonne in linea con quelle della facciata. Il tutto era circondato da una peristasi di 6 x 15 colonne, equidistante dalle mura della cella sia nelle parti laterali che in quella posteriore del tempio; mentre nella parte orientale vi si distanziava il doppio per creare lo spazioso pteron (porticato). Le rovine sono dominate dalle 14 delle 17 colonne del tempio C, rialzate nel 1925. La distanza di una colonna dall'altra così come il loro diametro variano considerevolmente: Le quattro angolari hanno diametri maggiori (da 1,84 m a 2,02 m). rispetto alle altre, le scanalature variano da 16 a 20. Esse, inoltre, sono prive di entasi e sono realizzate alcune a tamburi ed altre a monolito. Nel rispetto dello stile dorico, le colonne poggiano direttamente sullo stilobate e i capitelli sono semplici ed essenziali. Tutti i triglifi e le metope hanno la stessa ampiezza; Nelle metope (alcune delle quali conservate nel museo archeologico di Palermo) sono raffigurate in rilievo scene mitologiche e favolistiche. Anche sul triangolo frontonale si trova un rilievo in argilla che raffigura una gigantesca testa di Gorgone digrignante policroma "di cupa forza espressiva, tanto che non manca molto che tutto il tempio, con le sue colonne mosse da una energia vitale, con la sua enorme testa demoniaca, si trasformi in uno sfrenato essere favoloso" (Berwe, Gruben, "Selinunte", p. 239). Il frontone (decorato da un bassorilievo fittile raffigurante una testa di Gorgone in terracotta policroma) aveva la particolarità di avere la base più lunga dei due lati inclinati, cosa che gli conferiva una forma a pagoda del tutto inusuale. E' da questo tempio che provengono le metope più belle, scoperte nel 1823 e conservate al Museo Archeologico di Palermo, ove si trova anche la ricostruzione dell'enorme maschera del frontone. Le tre metope raffigurano scene mitologiche e favolistiche: la Quadriga del sole, l'Uccisione della Medusa da parte di Perseo, Eracle che cattura i Cercopi. Interessante notare l'evoluzione costruttiva avvenuta proprio durante l'edificazione di questo tempio: le colonne del lato sud sono ancora monolitiche, mentre le altre sono già a rocchi, più maneggevoli da trasportare. All'interno del tempio C si notano numerosi sigilli di età punica.
Benvenuto in Virtualsicily.it!
Il portale di informazione e cultura sulla Sicilia!