Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di S. Antonio Abate
Edificata probabilmente alla fine del '500, sorge proprio alla fine del lungo e stretto corso principale di Forza d'Agrò, in luogo oggi leggermente sopraelevato rispetto alla via, e da il nome all'annessa piazzetta e a tutto il quartiere.
Posta di fianco, sulla sommità di una breve gradinata, la chiesa risulta semplice nella sua struttura, irrobustita ai lati dalle lesene, ma il passare del tempo e le azioni atmosferiche stanno causando un progressivo sgretolamento dell'arenaria.
Il prospetto, rivolto ad Est-Sud-Est, è illeggiadrito da un bel portale architravato in pietra arenaria con fantasiosi motivi in rilievo, come il solito angioletto alato disposto nella zona mediana dell'architrave. Nella parte superiore, ad arco, del portale, si evidenziano in bassorilievo due vasi con piedistallo e voluta, posti ai lati, ed uno stemma centrale.
Purtroppo. Una finestra si apre al centro del prospetto, tra il tetto e la porta. Sulla sommità si erge la semplice torretta campanaria
L'interno, piuttosto piccolo, è ad una navata e colpisce per il bianco assoluto delle pareti, che conferisce luminosità a tutto l'ambiente. Sulla parte interna della facciata, proprio sopra il portale, è ancora visibile uno stemma in stucco bianco con bordi in rilievo curvilinei ove probabilmente si leggeva la dedicazione della chiesa. Le sedi dei quadri sono in rilievo, delimitate da motivi curvilinei, volute, sempre bianchi, di stucco, come è caratteristico delle chiese forzesi in questo periodo.
Le pareti sono ornate da sette altari, dei quali tre sulla destra, tre sulla sinistra più l'altare maggiore, originariamente posto presso l'abside oggi non più esistente, ma della quale rimangono tracce dell'arco di trionfo finemente fregiato. Gli altari, separati da finti pilastri (paraste), sono circondati da archi sormontati dalle tipiche testine alate di angioletti e un tempo contenenti le immagini sacre di S. Lucia, l'Addolorata, San Sebastiano, la Madonna del Carmelo, S. Antonio Abate, S. Filippo e S. Antonio da Padova. Anche alle estremità delle pareti laterali e nella parte interna della facciata ci sono sedi di quadri. Il pavimento è costituito da piastrelle rossastre di forma esagonale.
Della vecchia chiesa resta oggi poco. Dopo l'apparizione delle prime lesioni, la paura di possibili crolli ha infatti consigliato l'abbattimento del muro retrostante l'altare maggiore, mentre un forte vento agli inizi degli anni '70 ha causato il crollo del tetto. Già dagli anni '50, comunque, nella chiesa non venivano esercitati riti religiosi.
Nei primi mesi del 1999 è finito il restauro dell'edificio religioso che ne ha evitato il degrado. Sono stati rifatti il tetto a spioventi, il rinforzo della struttura ed il restauro degli altari.
In questa chiesa avevano sistemazione alcune tele, anche pregevoli, risalenti alla fine del XVI secolo. Si ricordano in particolare, oltre alle statue di San Filippo e Santa Lucia, un quadro raffigurante la stessa S. Lucia ed un altro quadro, posto sull'altare maggiore, rappresentante la Madonna del Carmelo (a Matri 'u Carminu, nella parlata locale).
Attorno e sotto la chiesa dedicata a S. Antonio Abate, si è ampliato via via il quartiere di Rocca, con le sue case sorgenti o addossate a grandi rocce ivi esistenti e disposte su balze digradanti verso la campagna con la vista lontana della Fiumara d'Agrò, delle colline circostanti e del mare Ionio.