Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
La Moschea
La moschea di Segesta, la prima ad essere rinvenuta in Sicilia, è lunga 20 m e larga 11 m e risale al XII secolo. Era in origine divisa in due navate, parallele al muro della qibla (che indica la direzione della preghiera, verso la Mecca). Proprio al centro di questo muro, per segnalarne la peculiarità, si apre la nicchia del mihrab, elemento presente in tutte le moschee antiche e moderne, consistente in una aula di preghiera. E' stata proprio la scoperta di questa nicchia a permettere di attribuire al semplice edificio rettangolare la funzione di moschea. Date le dimensioni della costruzione, è plausibile che si tratti di una moschea congregazionale o "moschea del venerdì", dal giorno fissato di riunione di tutti i maschi adulti della comunità per la preghiera solenne. Mancano le altre strutture generalmente annesse alle moschee, quali la corte, il minareto e i luoghi per le abluzioni. La moschea di Segesta fu certamente costruita dalla comunità musulmana che si stabilì sulla cima del Monte Barbaro nel pieno della dominazione normanna. Attorno all'edificio di culto sorgeva, infatti, il villaggio islamico con numerose case con magazzini e stalle annessi. E' probabile che si possa individuare anche la residenza di un funzionario di alto rango. A questa stessa comunità si può attribuire il cimitero di rito musulmano rinvenuto dietro la cavea del teatro. La distruzione della moschea dovette avvenire agli inizi del XIII secolo in seguito all'arrivo di un signore cristiano che costruì il vicino castello.