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ITINERARIO DEI CASTELLI NELLE PROVINCIE SICILIANE


 

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)


Ginnasio

Ginnasio



Subito dopo la via trasversale, nell'isolato successivo, è il cosiddetto Ginnasio, scavato verso la metà dell'Ottocento e restaurato nel 1866 da Francesco Paolo Perez e Saverio Cavallari, che rialzò le colonne del peristilio con aggiunte arbitrarie. Il nome erroneamente è dovuto alla scoperta, in questa zona, di un'iscrizione greca (ora al Museo Archeologico Regionale di Palermo) con una dedica da parte di un gruppo di soldati, comandati da un Apollonio figlio di Apollonio, ad Antallo Ornica, figlio di Antallo e nipote di Antallo, ginnasiarca. Questa iscrizione dimostra l'esistenza a Solunto dell'istituto tipicamente greco dell'efebia, e certamente anche l'esistenza di un ginnasio, che non è però stato finora identificato. L'edificio che va sotto questo nome è invece una ricca dimora tra le più sfarzose della città, disposta su tre livelli principali con ancora resti di ricchi pavimenti a mosaico, e di pitture di IV stile, appartenenti ad un restauro della seconda metà del I secolo d.C. Sullla via dell'Agorà si apre un'area adibita a funzioni commerciali con quattro botteghe. Sul retro esse presentano ambienti secondari sopraelevati, raggiungibili per mezzo di scale. Il piano principale della casa si trova a circa 4 m sopra il livello delle botteghe, e presenta ambienti raggruppati intorno ad un peristilio quadrato con 4 colonne per lato con colonnato inferiore dorico e superiore ionico, con transenne scolpite "a cancello" fra le colonne (dodici in tutto): un tipo che è ora conosciuto anche altrove in Sicilia (a Iatai, ad esempio) ed un pò ovunque nel mondo ellenistico (particolarmente a Delo). Al piano terra del livello residenziale, si accede dalla Via Cavallari mediante un vestibolo. Di fronte all'entrata, sulla parte nord del cortile, si trova un'ampia esedra, arricchita da una pavimentazione a mosaico e pitture parietali delle fasi finali del II stile di cui si conservano cospicui resti. Si può inoltre ricostruire come ulteriore zona del livello residenziale un gruppo di tre stanze ad est del cortile, sopra le botteghe.
Su uno sperone roccioso si conservano ambienti del piano superiore, situato circa 5,70 m sopra il livello del piano principale ed esteso all'intera superficie della casa. Sopra l'ordine dorico del peristilio si ergeva un secondo ordine ionico, come risulta dalla ricostruzione basata su un sufficiente numero di elementi architettonici conservati. Tra questi spiccano elementi di mezze colonne con delle balaustre decorate da un caratteristico motivo a losanghe nonché delle cornici modanate con gocciolatoi a protomi leonine. La zona più alta della casa, accessibile dalla via Cavallari con un igresso indipendente, formava la zona di servizio, munita di cortile e di cisterna. Avvicinandosi alla casa, risalendo la Via dell'Agorà, la si concepiva tuttavia come un corpo assai compatto. La facciata del "Ginnasio" sull'Agorà raggiungeva con i suoi tre piani principali la ragguardevole altezza di circa 15 m. Alcuni notevoli frammenti architettonici, appartenenti a modanature.